Si,
va beh! Come inizio non è il massimo ma comunque vada eccomi qua. Questa è la
mia storia. Sono i miei pensieri. I miei incubi. Le mie illusioni. Le
mie speranze che ancora vivono nonostante mi trovi nella sconcertante
situazione di essere ancora vergine a 40 anni suonati. Non sono un bell’uomo. Non mi
considero piacente ma comunque non sono neppure da gettare via nella
spazzatura.
Ovviamente
la prima domanda da fare a un quarant’enne verginello è: ma sei
per caso gay? La domanda non è legittima perché predispone una
persona a voler essere giudicata per quello che realmente non è.
Ebbene, sono un “normalissimo” eterosessuale. Mi piacciono le
gnocche. Mi piacciono molto le donne ma il mio passato mi ha
devastato a tal punto che ogni tenue tentativo si ferma
immediatamente. Timidezza, egoismo, paura di sbagliare o di offendere, il
compiangersi, situazione economica precaria che non mi piazza
proprio bene sul mercato. Tutto questo e ben altro mi hanno
condizionato… in peggio.
Un
tempo aveva un piccolo blog su splinder. Poco seguito e mal gestito.
Presi per un periodo di tempo a scrivere in un diario personale. Mi
piaceva, ma non condividerne le cazzate era riduttivo perché tutto sommato mi piace parlare e confrontarmi con altre idee.
Abito
a Milano. Sono un libero professionista e ironia della sorte ho a
volte a che fare con bellissime donne. Non ho l’automobile perché
non mi interessa. Viaggio in scooter o in bicicletta. Mi piace l’arte
e vado spesso al cinema da solo o con gli amici (anch’essi
ovviamente sfigati).
Ho
scoperto di non essere solo e che anche molte donne sono rimaste
vergini a tarda età. Questo mio diario è nato per far sentire la
mia voce, per far capire che non si è soli e anche se si passano le
festività da soli, vale pur sempre la pena continuare a sperare.